Saturday, April 28, 2007

CONVEGNO SULLA VITA DELL'UOMO - MEETING ABOUT HUMAN LIFE





CONVEGNO SULLA VITA DELL'UOMO - MEETING ABOUT HUMAN LIFE

Tra cattolico e laico è possibile una via intermedia? Esiste una strada diversa dalla materialità chiusa ai mondi invisibili agli occhi delle dimensioni spirituali e diversa anche dalla religiosità ottusa, che si rifugia nella credenza di dogmi senza voler indagare in modo nuovo e razionale i mondi spirituali?
Per rispondere a questa domanda ecco che il prossimo fine settimana a Roma è previsto un convegno dal titolo "Cultura cattolica e cultura laica - a confronto sulla vita dell'Uomo". Il relatore sarà Pietro Archiati e le conferenze da lui condotte avranno luogo presso l'Aula Magna della facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", come da programma qui di seguito.

L'invito è rivolto a tutti gli amici di Roma e di fuori Roma. Mi faccio portatore di un vero interesse verso questo tema molto di attualità oggi in Italia e nel mondo, ove due mondi diversi, quello materialista e quello religioso sembrano troppo spesso non trovare un punto di incontro.

Come tante strade e solchi sul terreno portano alla fine alla verità celata, come mille soli all'alba portano alle nuove giornate di vita sulla Terra, ecco che nuove oppurtunità si aprono al cuore ed alla mente che cercano la verità e la conoscenza delle cose.

Marco

Per maggiori informazioni il link web:

http://www.liberaconoscenza.it/appuntamenti/
appuntamenti-archiati-roma07.html


PROGRAMMA
Venerdì 4 Maggio
20,30-22,30 la conferenza con dibattito
L'ateo e il credente si riconciliano:
nella testa e nel cuore di ogni uomo
Sabato 5 Maggio
10,00-12,30 2a conferenza, pausa e dibattito
Due culture s'incontrano nella vita quotidiana:
il cattolicesimo oltre il moralismo, il
laicismo oltre il materialismo
16,30-18,00 3a conferenza
L'Uomo completo crea l'armonia fra opposti:
verso una scienza dello Spirito e una religione dell'Uomo
20,30-22,30 4a conferenza, pausa e dibattito
Chiesa e Stato rendono conto all'Uomo:
sono loro per lui, non lui per loro
Domenica 6 Maggio
11,00-12,30 5a conferenza
Nell'Uomo libero vive l'Umanità intera:
sintesi di individualismo laico e universalismo cristiano



FOR THE ENGLISH VERSION:

MEETING ABOUT HUMAN LIFE

Between catholic and lay is it possible a third way in the middle? Does it exist a different road by the materialistic way closed to "invisible to eyes" worlds of the spiritual dimensions and different also by the obtuse religiousity that find a refuge in the belief of dogma without the will to investigate in a new and rational way the spiritual worlds?

To answer to this question here it is planned in Rome this next week-end a meeting with the title "Catholic culture and lay culture - a confrontation on the life of "Man". The spokesman will be Pietro Archiati and the conferences that he will lead will take place in the Aula Magna of Economy faculty of roman University of Studies "La Sapienza", as it is showed by the program below.

The invitation is for every friend in Rome and outside Rome. I am messenger of a real interest towards this theme so much of actuality today in Italy and in the world, where two different worlds, the materialistic one and the religious one seem too often to don't find a meeting point.

As many ways and tracks on the ground at the end drive to hiding truth, as thousands suns at the sunrise they drive to new days of life on earth, here they are new opportunities that open to the heart and to the mind that are seeking for truth and the knowledge of things.

Marco

For further informations the web link:

http://www.liberaconoscenza.it/appuntamenti/
appuntamenti-archiati-roma07.html


PROGRAM

Friday 4th May
20,30-22,30 la conference with debate
The atheist and the believer reconcile each other:
in the mind and in the heart of everyone
Saturday 5th May
10,00-12,30 2a conference, break and debate
Two cultures meet in daily life:
cattholicesim beyond morality, the laycism beyong materialism
16,30-18,00 3a conference
The complete Man creates harmony between opposites:
towards a spiritual science and a religion of Man
20,30-22,30 4a conference, break and debate
Church and State explain to Man:
it's they for him, not he for them
Sunday 6th May
11,00-12,30 5a conferenza
In the free Man the whole Umanity lives:
synthesis of lay individualism and christian universalism.

Thursday, April 26, 2007

LIBERATE KAREEM AMER - FREE KAREEM AMER



LIBERATE KAREEM AMER – FREE KAREEM AMER

"Dichiaro di rifiutare qualsiasi legge che non rispetti i diritti dell'individuo e la libertà personale"

Per questa dichiarazione, nonché per aver espresso altre opinioni "pericolose" in merito alla tolleranza religiosa e all'uguaglianza tra i sessi, in Egitto, lo studente ventiduenne Abdul Kareem Suleiman, ossia Kareem Amer, è stato condannato a quattro anni di carcere con l'accusa di avere insultato il presidente egiziano e la religione islamica.
Il ricorso in appello ha confermato la sentenza e l'accusa ha ostacolato il lavoro degli avvocati di Karim, che lo difendono a titolo gratuito.
La sua famiglia lo ha pubblicamente disconosciuto e il padre ha invocato l'applicazione della sharia (legge islamica), chiedendo che venga giustiziato qualora non dovesse “pentirsi” entro tre giorni.
Per aver difeso i principi della libertà di parola, lo Index of Censorship ha insignito Kareem del Premio Hugo Young per il Giornalismo per il 2007, mentre il PEN Club britannico lo ha eletto membro onorario dell'organizzazione.
Quasi 6.000 persone hanno sottoscritto petizioni e inviato lettere al governo egiziano e al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti chiedendo il rilascio di Karim. Il caso di Kareem, quasi ignorato dai media italiani, è stato invece intensamente seguito da maggiori media del mondo.
Amnesty International, Reporter Senza Frontiere e la Arabic Network for Human Rights Information, con sede al Cairo, hanno chiesto il rilascio di Karim. Le organizzazioni egiziane per la difesa dei diritti umani temono per la sua sicurezza e affermano che, nella prigione dove si trova detenuto, la sua vita è in pericolo.
Il caso di Karim è stato oggetto di reportage comparsi su i media di tutto il mondo, tra cui BBC, Inter­national Herald Tribune, Agenzia Reuters, Guardian, Washington Post, CBC e centinaia di blog.

Il 27 aprile, a Roma, in piazza Montecitorio, a partire dalle ore 10, un piccolo gruppo di persone che hanno a cuore i diritti degli individui si unirà agli svariati drappelli che, in altre capitali, testimonieranno solidarietà a Karim Amer e chiederanno alle autorità politiche di adoperarsi per la sua liberazione.
Per informazioni,
alberto.mingardi@gmail.com o sharonnizza@gmail.com
Informazioni sulla campagna: http://www.freekareem.org/


Il ministro degli esteri egiziano rifiuta le critiche per l'incarcerazione di Kareem Amer

traduzione dall'inglese a cura di: http://www.dalmondo.info

Per evitare che la vicenda di Kareem Amer passi nel "dimenticatoio", e con questa il tema della libertà di espressione su Internet, traduciamo questo articolo dal sito " Free Kareem!", pubblicato l'8 marzo 2007:

Poco dopo la sentenza dello scorso 22 febbraio, il Ministro degli Esteri egiziano ha dichiarato pubblicamente che l'ondata di sdegno internazionale seguita alla condanna del blogger egiziano non riveste per lui alcuna importanza.
Abbiamo (l'associazione Free Kareem, ndr) tradotto dall'arabo questo articolo di Al-Jazeera

Il Cairo condanna le Reazioni alla condanna al carcere del Blogger
Ahmed Abul-Gheit considera le critiche alla condanna di Abdul Kareem Suleiman delle interferenze sul sistema giudiziario.
L'Egitto critica pesantemente le reazioni alla condanna a 4 anni di carcere del blogger egiziano accusato di attaccare, nel suo blog, l'Islam ed il presidente Hosni Mubarak
Il Ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul-Gheit ha dichiarato che nessuno, "chiunque esso sia" deve intromettersi nel lavoro dell'autorità giudiziaria egiziana, ne commentare le sue decisioni.
Abul-Gheit ha anche affermato che l'Egitto rifiuta le posizioni di alcuni "media ed organizzazioni non governative straniere", esprimendo il "forte disappunto e la costernazione" dell'Egitto per quanto è stato detto.
Un tribunale di Alexandria, nel nord dell'Egitto, ha condannato Abdul Kareem Suleiman a quattro anni di prigione, con l'accusa di disprezzare la religione islamica e di insultare il presidente Mubarak. Il tribunale "Moharram Bek Misdemeanor" ha condannato l'accusato a tre anni di carcere per l'accusa di disprezzo della religione islamica, e ad un anno per le offese al Presidente. Suleiman era uno studente all'Università Al-Azhar, che lo aveva espulso lo scorso anno e che aveva richiesto che venisse processato.
E' il primo blogger egiziano ad essere condannato al carcere.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Americano, Tom Casey, ha dichiarato la propria preoccupazione per l'incarcerazione del blogger Abdul Kareem Suleiman, condannato per aver espresso le proprie opinioni.
La sentenza è stata criticata anche dalle organizzazioni per i diritti umani egiziane ed estere, quali il "Committee to Protect Journalists" con sede a New York e l'"Egyptian Organization for Human Rights".

Otto articoli
Suleiman ha firmato i propri articoli con l'appellativo di Kareem Amer. E' stato processato per il contenuto di otto post, pubblicati sul suo blog, nei quali critica fortemente l'Università Al-Azhar, descritta come "l'Università del terrorismo e dell'estremismo".
Inoltre, in uno di questi articoli, critica Mubarak, paragonandolo ad un "dittatore faraonico". In un altro articolo intitolato "la nuda verità sull'Islam come la vedo io", Suleiman parla degli scontri tra sette religiose avvenuti ad Alexandria nel 2005, accusando i mussulmani di aver fomentato gli scontri ed infangandone l'immagine.
In custodia dallo scorso Novembre, Suleiman non ha mai rinnegato quanto scritto, affermando che gli articoli riflettono solo le proprie opinioni personali. Gli avvocati della difesa hanno dichiarato che ricorreranno in appello contro la condanna, ritenendo ingiusto il processo.

Il ministro Abul-Gheit si domanda come mai il mondo sembri così interessato e preoccupato per l'attività giudiziaria dell'Egitto.
A costo di essere anacronistici, una
risposta eloquente è stata scritta proprio da Kareem Amer, poco prima del suo arresto:

Io dichiaro, in modo franco e netto, che rifiuto e rigetto ogni legge, ogni legislazione, ogni regime che non rispetti i diritti dell'individuo e la libertà personale, e che non riconosca l'assoluta libertà di azione dell'individuo - fintantoché non danneggi chi gli sta attorno -, e che non riconosca l'assoluta libertà delle persone di esprimere le proprie opinioni, quali esse siano, fintantoché queste opinioni siano solo parole e non siano accompagnate da azioni tali da danneggiare gli altri.
Allo stesso tempo dichiaro, in modo franco e netto, che tali leggi non possono determinare alcun obbligo per me, né io ne riconosco l'autorità o l'esistenza.
Detesto, con tutto me stesso, chiunque lavori per il loro sviluppo, chiunque le prenda come riferimento, chiunque sia soddisfatto della loro esistenza o ne tragga giovamento.
E se queste leggi ci sono imposte, e noi non abbiamo il potere o la forza di cambiarle perchè questo potere è nelle mani di altri, che sono estremamente soddisfatti per l'esistenza di queste leggi e le applicano: nondimeno, tutto questo non mi indurrà alla sottomissione, ne mi metterò calmo in attesa di sollievo o appagamento.
Dichiaro inoltre che non riconosco la legittimità delle indagini in corso su quanto ho scritto, che rientrano nell'ambito della libertà personale di esprimere le mie opinioni. Questa libertà è sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, che l'Egitto ha sottoscritto. Ma, lasciando stare la Dichiarazione, e anche se non esistesse, e anche se l'Egitto non l'avesse sottoscritta, i diritti umani esistono in quanto tali e non hanno bisogno di una legislazione o di leggi per regolarli o per definirne l'esistenza.

Per maggiori informazioni su come puoi contribuire, visita:
www.FreeKareem.org

e firma la petizione che trovi all’indirizzo:
http://www.petitiononline.com/KAmer/petition.html


FOR THE ENGLISH VERSION:


“I declare to refuse any law that won’t respect the individual rights and the personal freedom”.

For this declaration, and to have express other “dangerous” opinions about religious tolerance and the equality among males and females, in Egypt, the 22 years old student Abdul Kareem Suleiman, Kareem Amer, has been condemned to four years of prison with the accusation to have insulted the Egyptian president and the Islamic religion.

The second degree appeal confirmed the sentence and the prosecution put obstacles to the work of the lawyers of Karim, freely defending him.

His family has publicly disowned him and his father invoked the application of sharia (Islamic law), asking that he will put to dead if he will not “repent of” it before three days.

Because of defense of freedom of speech principles, the Index of Censorship has decorated Karim with the “Hugo Young” prize for Journalism of year 2007, while the british “Pen Club” elected him honoured member of the organization.

Almost 6.000 people subscribed the petition and sent letters to Egyptian government and to State Department in United States of America asking for the release of Karim. The case of Kareem, almost ignored by Italian media, has been deeply followed by the major media in the world.

Amnesty International, Reporter Sans Frontiers and the Arabic Network for Human Rights Information, placed in Cairo, asked for the release of Karim.

The Egyptian organizations for the defence of human rights fear for his safety and say that, in the prison where he is kept, his life is in danger.

The Kareem case has been subject of journalistic services showed on whole world media, on BBC, International Herald Tribune, Reuters agency, Guardian, Washington Post, CBC and hundreds of blogs.

For further informations about how to contribute, visit:

www.FreeKareem.org

and sign the petition that you find at the address:

http://www.petitiononline.com/KAmer/petition.html

Tuesday, April 24, 2007

UGUAGLIANZA RELIGIOSA - RELIGIOUS EQUALITY



UGUAGLIANZA RELIGIOSA - RELIGIOUS EQUALITY

Differenza e distanza fra Stato e religione. In quanti e quali paesi possiamo dire che tale differenza e distanza esista e venga rispettata? In quanti e quali casi possiamo annuire nel verificare dati alla mano che questa differenza sia stata nei fatti fatta valere?

Quando e dove il principio di libertà religiosa è stato fatto valere e la sua pratica difesa?

Uno di questi casi, protagonista il sergente della Guardia Nazionale americana Patrick Stewart e sua moglie Roberta, ha visto finalmente la luce ed una sua soluzione dopo anni di lotta per il riconoscimento della fede religiosa del sergente Stewart, caduto in Afghanistan con un elicottero. Questo riconoscimento è avvenuto lo scorso lunedì 22 aprile 2007.

La fede religiosa del sergente Stewart era il credo religioso Wicca, sembra originato da Gerald Brosseau Gardner (1884-1964), si accredita il valore del politeismo come fermento di libertà e di rifiuto delle gerarchie, all'adorazione di una Dea madre e di un Dio bicorne, di una Natura vista come sacra, nella riscoperta di una armonia con tutti gli esseri viventi e della riscoperta di una natura divina presente negli esseri umani, nel rispetto del corso delle stagioni e dei pianeti del sistema solare.

Fino allo scorso lunedì non era possibile in quanto non previsto dai regolamenti militari apporre ufficialmente il simbolo wicca del pentacolo, della stella a cinque punte rivolta verso il cielo, sulle lastre tombali dei militari americani morti che vengono onorate dai parenti e dagli amici nei cimiteri sia militari che civili. Ora invece con una pronuncia del Dipartimento degli Affari dei Veterani americano è stato dato riconoscimento anche al simbolo del pentacolo wicca che potrà essere a pieno titolo e diritto essere apposto sulla lapide dei militari deceduti, tanto quanto era già in uso con i simboli della croce cristiana, della ruota buddista, della luna crescente musulmana, della stella di David ebraica, della stella Bahai, del del simbolo degli atei ed altri 32 emblemi.

Plaudo a questo seppur tardivo riconoscimento, sollecitato a gran voce dalla famiglia, dai colleghi militari di Patrick Stewart, dalle associazioni dei veterani americane. E' stato riconosciuto anche nella pratica di ogni giorno il principio della Costituzione che separava lo Stato ed i suoi uffici dalle pratiche religiose, qualsiasi esse possano essere.

In quanti altri paesi del mondo si sarebbe pronti a questo riconoscimento, a questo rispetto per le scelte individali a livello pubblico e legislativo?

Marco


http://www.armytimes.com/news/2007/04/
ap_wiccan_070423/

http://www.reviewjournal.com/lvrj_home/
2006/Mar-02-Thu-2006/news/6149634.html

http://www.ancientspiral.com/pentagram.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Wicca




FOR THE ENGLISH VERSION:

RELIGIOUS EQUALITY

Difference and distance between State and religion. In how many and which countries can we say that this difference and distance exist and is respected? In how many and which cases can we nod and verify with clear data that this difference was made respected?


When and where the principle of religious freedom was made respected and its practise defended?


One of these cases, main role the National Guard sergeant Patrick Stewart and his wife Roberta, finally has seen the light and one solution after years of fight for the recognition of the religious faith of sergeant Stewart, died in Afghanistan with one helicopter. This recognition was made last monday april 22nd 2007.


The religious faith of sergeant Stewart was the religious belief of Wicca, it seems originated by Gerald Brosseau Gardner (1884-1964), it gains credit the value of polytheism as freedom' ferment and refusal of hierarchy, of adoration of Mother Goddess and a male double-horn God, of a Nature seen as "holy", of the new discover of one harmony with all living beings and the rediscover of divine nature inside human beings, of respect of seasons' course and of solar system's planets.


Until last monday it was not possible because of not considered by military rules to put officially the wicca symbol of the pentacle, of the five tips star turned towards the sky, on the gravestones of dead soldiers that are honoured by relatives and by friends in both military and civil graveyards.

On the contrary now with a lawsuit settlement with the american Department of Veterans Affairs also the wiccan pentacle was recognized that will be put with all honors on the gravestone of died soldiers, just the same way it was already used with the symbols of christian cross, of the buddhist wheel, of the muslim crescent, of the jewish star of David, of the bahai star, of the atheists symbol and other 32 emblems.


I applaud to this "even if late" recognition, requested urgently with large voice by the family, by comrades at arms of Patrick Stewart, by american veterans associations. It was given recognition also in daily practise to the principle of Constitution that separates the State and its offices by religious cases, whatever they could be.

In how many other countries in the world they should be ready to this recognition, to this respect
for individual choices at public and legislative level?

Marco


http://www.armytimes.com/news/2007/04/
ap_wiccan_070423/

http://www.reviewjournal.com/lvrj_home/
2006/Mar-02-Thu-2006/news/6149634.html


http://www.ancientspiral.com/pentagram.htm


http://it.wikipedia.org/wiki/Wicca

Sunday, April 22, 2007

BOTTE DA MONACI ORBI - CRAZY BEATING MONKS



Venerdì 20 aprile 2007 si sono avuti scontri tra varie decine di monaci buddisti Khmer Krom vietnamiti e monaci buddisti cambogiani ed un gruppo di altri sei monaci non meglio identificati nella capitale cambogiana Phnom Penh.

La manifestazione era stata annunciata a livello globale ed internazionale, sollecitando una partecipazione di tutti, ed in particolar modo del governo australiano, che recentemente ha intavolato una intensa attività di commercio economico con il Vietnam, senza porsi molti interrogativi sul rispetto dei diritti umani e della libertà di fede religiosa in alcune regioni del Vietman, in modo particolare con la regione del Kampuchea Krom, lungo il delta Mekong e la linea di confine del Vietnam del sud con la Cambogia, vasti fertili territori ove risiedono minoranze etniche poverissime tra le quali i Khmer Krom, che denunciano vessazioni e repressioni e la popolazione degli altipiani dei Montagnards.

La protesta di venerdì a Phnom Penh era la risposta all'azione dello scorso 8 febbraio 2007 quando durante una dimostrazione di circa 200 monaci buddisti vietnamiti nella provincia di Soc Trang un rilevante numero di monaci buddisti Khmers Kampuchea-Krom furono costretti a lasciare i propri templi, almeno nove monaci costretti a spogliarsi delle loro tuniche ed altri tre monaci arrestati dalle autorità, dei quali non si hanno tutt'ora notizie.

In particolare il governo australiano potrebbe avere voce in capitolo per il rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa in quanto l'associazione AUS-AID ha contribuito con oltre 81 milioni di dollari nell'instaurare nuovi scambi commerciali con il Vietnam.

Per questi motivi la manifestazione dello scorso 20 aprile, quando tafferugli hanno portato al ferimento di alcuni monaci ed al lancio di bottiglie. Non si comprende bene perchè questo ristretto gruppo di sei monaci non meglio identificati abbia voluto disturbare la manifestazione.

Io posso solo notare che è grazie a questi disordini fra monaci (veri gli uni e presunti veri gli altri?) che sono venuto a conoscenza della notizia e che la propongo alla vostra attenzione: sono così numerosi, purtroppo, i tanti punti nel mondo ove le libertà personali e la libertà di culto vengono calpestate senza molto clamore internazionale.

E' questo io penso un nuovo caso nel quale l'importanza del mondo dei blog e degli amici che lo compongono prende il posto delle agenzie di stampa.

http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/
player?uuid=c7619658-efed-11db-8d74-0003ba99c53b

http://www.smh.com.au/news/unusual-tales/
dont-get-your-robes-in-a-twist-monks-in-street-brawl/
2007/04/20/1176697087356.html

http://khmerkrom.org/eng/?q=node/173

FOR THE ENGLISH VERSION:

CRAZY BEATING MONKS

Friday april 20th 2007 clashes happened between dozens of vietnamese buddhist monks Khmer Krom and cambodian buddhist monks and one group of six monks not well identified in the cambodian capital Phnom Penh.
The demonstration was announced in a global and international level, requesting for a partecipation of all, and specially of the australian government, that recently has established a strong economical commerce with Vietnam, without asking too many questions about the human rights respect and the freedom of religious faith in some regions of Vietnam, in particular with the region of Kampuchea Krom, along the Mekong Delta and the border line of south Vietnam with Cambodia, large fertile territories where they live very poor ethnic minorities like Khmer Krom, that denounces oppression and repression and the upland plains populations of Montagnards.

The protest of friday in Phnom Penh was the answer to the action of last february 8th 2007 when during a demonstration of about 200 vietnamese buddhist monks in Soc Trang province a large number of buddhist monks Khmers Kampuchea-Krom were forced to leave their temples, at least nine monks were forced to undress of their clothes and other three monks arrested by authorities, of whom we have not news still.

In particular the australian government could have voice in this situation about the respect of human rights and about the religious freedom because the AUS-AID association provided with over 81 millions dollars to start new commercial exchanges with Vietnam.

For these reasons the manifestation of last april 20th 2007 was held, when brawls brought to the injury of some monks and to the throwing of bottles. It is not clear why this small group of six monks not well identified wanted to disturb the manifestation.

I can only notice that it is because of these disorders among monks (real ones by one side and maybe real at the opposite side?) that I knew about the new and that now I offer it to your attention: they are so numerous, unfortunately, the many points in the world where the personal freedoms and the faith freedom are treaded on without much international clamor.

I think that this one is one new case in which the importance of blog world and of the friends that build it take the place of the press agencies.

http://www.smh.com.au/news/unusual-tales/
dont-get-your-robes-in-a-twist-monks-in-street-brawl/
2007/04/20/1176697087356.html

http://khmerkrom.org/eng/?q=node/173

http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/
player?uuid=c7619658-efed-11db-8d74-0003ba99c53b

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Friday, April 20, 2007

DIPENDENZA DA MORE - BLACKBERRIES' ADDICTION





DIPENDENZA DA MORE – BLACKBERRIES’ ADDICTION

Chi di voi non ha mai gustato il dolce sapore delle more mature, colte direttamente dai rovi, succose e morbide al tatto, rimanendo con le dita e le labbra colorate di succo rossastro e con la voglia di continuare la scorpacciata per un tempo indeterminato? Vi siete mai sentiti “dipendenti” da un frutto tanto da provocarvi un mal di pancia poco tempo dopo?

Bene! Qui non sto parlando dei frutti che la natura elargisce a piene mani durante i caldi mesi estivi quanto piuttosto delle “more telematiche” che il mercato elettronico ha da tempo offerto al mercato occidentale e che negli ultimi anni ha subito una impennata nell’uso dirompente e molto forte. Sto parlando degli apparecchi telefonici satellitari “Blackberry” che hanno preso il loro nome in prestito dal frutto colore scuro.

La notte del 17 aprile 2007 verrà ricordata come la prima “ notte nera” della mora nera: per ben dieci (!!!) ore si è fermato il collegamento che univa 24 ore al giorno il telefono cellulare dotato di posta elettronica collegata al proprio personal computer e caselle postali elettroniche alle quali circa otto milioni di “dipendenti” da messaggi hanno legato le loro vite ed esistenze professionali.

La risonanza che tale evento tecnologico ha avuto in tutto il continente nord-americano è stata grande, il mondo economico e politico ha sofferto come in altri pochi casi la mancanza di aggiornamenti sulle notizie che riceveva in continuazione su questo apparecchietto portatile, ormai strumento di lavoro indispensabile ai molti.

Solo negli ultimi quattro mesi del 2007 si è contato un milione di nuovi utenti da “mora” e la tendenza al rialzo di altri nuovi utilizzatori non accenna a diminuire per nulla. Un vero boom commerciale. E la grande maggioranza degli utenti di posta elettronica “senza filo” non ha avuto alcuna difficoltà ad ammettere la propria forma di dipendenza dall’apparecchio.

In molti hanno tentato di dare una definizione scientifica a questa forma di “dipendenza” da collegamento da “mora”: crackberries” (dal nome della famigerata droga sintetica), oppure anche “screen sucking” (succhiamento da schermo), molti medici e psichiatri si sono dedicati alla materia ed allo studio che approfondisce la nevrosi e la dipendenza: “pollice da mora” o “dito da iPod” (come denunciato dalla Società Americana dei Terapisti della mano), genitori che non trovano più un momento libero per dialogare con i figli e la famiglia (dopo molte discussioni si è riusciti ad imporre lo spegnimento del diabolico apparecchio durante i momenti intorno al tavolo della cucina), centinaia e centinaia di lettere elettroniche che attendono di trovare risposta ogni momento (risposta immediata, accidenti!).

Un rapporto di “amore-odio” tra la macchina e l'utente che ormai vive quasi legato al suo apparecchio “mora” al collo: amore per i casi di lavoro risolti in un battito di dito, “odio” per la pressione che i capi dall’ufficio possono esercitare in ogni momento del giorno e della notte fonda.

Esiste una via di uscita? Il nostro continente europeo e l’Italia sono indirizzate verso questo stesso destino crudele? Esistono altre vie di uscita? Si! La via di uscita principale è stata suggerita proprio da uno stesso utente della “mora”: cercare altre compagnie di telefonia alternative alla “mora” per evitare un nuovo rischio di black-out (Nokia, Motorola od altri, che usano una tecnologia diversa dalla “mora”).

Come per dire: per risolvere l’indigestione da more allora altro non rimane da fare che preparare una nuova indigestione da ciliegie!!!

Marco

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/

2007/04_Aprile/19/blackberry_panico.shtml


http://www.cnbc.com/id/18175386


http://www.usatoday.com/tech/products/services/

2006-02-01-blackberry-life_x.htm


http://buzzfeed.com/buzz/Blackberry_Blackout



FOR THE ENGLISH VERSION:

BLACKBERRIES’ ADDICTION

Who among you has not ever tasted the sweet flavour of mature blackberries, picked directly from the blackberry bush, juicy and soft to the touch, having the fingers and lips coloured of red juice and with the will to stuff with it for a not fixed time? Have you ever heard yourself “addicted” to a fruit so much to provoke such a stomach ache soon after eating it?

Well! Here I am not talking about the fruit that nature gives us handfully during the hot summer months, but about the “telematics blackberries” that electronic market offered since long time to western market and that during last years got a climb with a very strong and explosive use. I am talking about the satellite-connected phone devices called “Blackberry” that have got their name borrowing it from the dark coloured fruit.

The night of april 17th 2007 will be recalled as the first “black night” of the blackberry: for at least ten (!!!) hours it was blackout with the connection that works 24 hours a day with the mobile phone provided with electronic mail of own personal computer and electronic mail boxes to whom about eight millions of messages’ “addicted” just tied up their lives and their professional existence.

The resonance that this technological event had in whole north-american continent has been big, the economical and political world suffered as very few other cases the lack of refreshed news that was continuously getting with this small portable device, nowadays one working instrument essential to many.

Only during the last four months of 2007 they counted one million of new users of “blackberry” and the rising trend of new others new users does not seems to decrease at all. A real commercial boom. And the very majority of “wireless” electronic mail users had no difficulty to admit their kind of “addiction” to the device.

Many people tried to give a scientific definition to this kind of “addiction”, “blackberry” addiction: “crackberries” (starting by the name of the ill-famed sintetic drug), or also “screen sucking”, many doctors and psychiatry dedicated to the subject and to the study to deepen the neurosis and the addiction: “blackberry thumb” or “iPod finger” (as it was iussed by the American Society of Hand Therapists), parents that are not able to find anymore some free moment to talk with sons and with family (after many discussions it was possible to force the turning off of the devilish device during the moments around the kitchen table), hundreds and hundreds of emails that look for answers every moment (immediate answer, damn!).

A “love-hate” relationship between the machine and the users that finally live almost tied up to own “blackberry” device around the neck: “love” for the successful cases of solved job cases in a finger beat, “hate” for the “pressure” that bosses from the office can make in every moment of the day and of deep night.

Does a way-out exist? Our european continent and Italy are walking along this way of cruel destiny? Does any other way-out exist? Yes! One way-out was suggested really from one user of “blackberry”: looking for other phone companies alternative to “blackberry” to avoid a new risk of black-out (Nokia, Motorola or others, that use a different technology by “blackberry”).

As to say: to solve the blackberries’ stomach ache then there is nothing else to do than to prepare a new cherries ache!!!

Marco

http://www.cnbc.com/id/18175386


http://www.usatoday.com/tech/products/services/

2006-02-01-blackberry-life_x.htm


http://buzzfeed.com/buzz/Blackberry_Blackout


Wednesday, April 18, 2007

SENZA BACI - WITHOUT KISSES



SENZA BACI - WITHOUT KISSES

Siamo in India, Nuova Delhi, durante una serata organizzata per scopi benefici e per sensibilizzare la popolazione maschile indiana a prendere precauzioni contro la diffusione delle malattie con trasmissione sessuale, HIV-AIDS fra tutte, suggerendo l'uso del profilattico quando si fa sesso. La serata dedicata alla categoria maschile degli autotrasportatori, categoria più di altre sensibile al fascino femminile che si incontra lungo le strade di ogni cittadina.
Ospiti di eccezione della serata il bello Richard Gere e la nuova attrice indiana Shilpa Shetty, per la cronaca vincitrice dell'ultima serie tv "Grande Fratello" edizione vip in Gran Bretagna.

Ad un certo punto della serata, forse per scuotere il torpore del pubblico, forse per una voluta interpretazione teatrale personale del momento, ecco che Richard Gere prima bacia la mano di Shilpa e poi cingendole la vita ed avvitandosi in un classico passo di tango la bacia più volte sulla guancia.

Al momento, a caldo, il pubblico indiano presente alla manifestazione gradisce, ma poi, spenti i riflettori del palcoscenico e stampati i rotocalchi scandalistici ecco che monta la rabbia della parte indiana estremista, che montando gli animi scende in piazza contro il diavolo Gere, che mancando di rispetto con la sua improvvisata sceneggiata all'attrice indiana ed a tutta la nazione meriterebbe la morte e la pronta bruciatura delle fotografie.

La stessa attrice indiana cerca di smorzare i toni ormai esagitati che possono divenire malevoli anche per lei stessa, innocente oggetto del contendere. Noi spettatori esterni alla nazione indiana rimaniamo sorpresi dalle reazioni estreme ad un bacio spettacolarizzato sulla guancia.

Mi viene in mente una delle scene più belle e coinvolgenti del film "Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore. In questa scena il regista ormai adulto si commuove durante la visione privata della collezione di scene a suo tempo (quando lui era un bambino di sette anni) censurate dal parroco del suo paesino siciliano, scene di baci appassionati che per una pruderia religiosa mal riposta non voleva che venissero mostrate alla popolazione non pronta la sera durante la proiezione cinematografica.

Ecco: la censura del bacio, dell'espressione massima del sentimento amoroso fra due individui che le antiche religioni autocratiche in tutto il mondo temono e vogliono celare. Questa volta prendendo spunto da una teatralità spontanea.
In Italia, nel film, durante l'ultima guerra mondiale in Sicilia. Oggi non sarebbe più possibile.

Marco

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/
04_Aprile/17/
gere_delhi_bacio.shtml

http://www.cbc.ca/world/story/2007/04/16/
gere-shetty-kiss.html

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FOR THE ENGLISH VERSION:

WITHOUT KISSES

We are in India, New Delhi, during one planned evening for charitable purposes and to make aware the indian male population to take precautions against the spread of illnesses with sexual transmission, HIV-AIDS among all others, suggesting the use of condom when doing sex. The evening dedicated to male category of truck drivers, more sensitive than other categories to the feminine fashion that you meet along the streets of any city.

Guest star of the evening the beautiful Richard Gere and the new indian actress Shilpa Shetty, latest winner of last tv series "Big Brother" vip edition in Great Britain.

At a moment of the evening, maybe to shake the sleeping of the public, maybe for a willed theatrical personal interpretation of the moment here he is Richard Gere that at first kisses the hand of Shilpa and then puts an arm around her waist and screwing himself in a classical step of tango dance he kisses her few times on the cheek.

At the moment, in the heat of the moment, the present indian public accept it, but after the turning off of the flood-lights of the stage and printed the sensational illustrated magazines, the anger increase of the extreme indian side, that rising he minds goes inside the square against the devil Gere, that failing to respect with his unexpected drama the indian actress and whole indian nation should worth the death and the quick fire of photographs.

Same indian actress tries to dampen the perturbed tones that could become malevolent also for her herself, innocent object of the quarrel. As external spectators of the indian nation we remain surprised of the extreme reactions to a spectacular kiss on the cheek.

I recall in my mind one of the utmost beautiful and involving scene of the movie "New Cinema Paradise" by Giuseppe Tornatore. In this scene the director now adult is moved during the private vision of a collection of scenes that were censored (when he was a child of seven years old) by the parish priest of his sicilian village, scenes of passionate kisses that for a wrong religious itchy feeling didn't want to be showed to the not ready population during the evening cinema projection.

That is: the censorship of the kiss, of the utmost expression of love feeling between two persons that ancient autocratic religions in whole world are afraid of and want to hide. This time taking the rise by a spontaneous theatrical piece. In Italy, in the movie, during the last world war in Sicily. Today it could be not possible anymore.

Marco

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/
04_Aprile/17/
gere_delhi_bacio.shtml

http://www.cbc.ca/world/story/2007/04/16/
gere-shetty-kiss.html

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Thursday, April 05, 2007

ALLACCIATEVI LE SCARPE! - LACE YOUR SHOES!


Dimmi come ti chiudi le scarpe e ti dirò chi sei.

Una domanda iniziale fondamentale: che chiusura di scarpe utilizzate? Lo zig-zag americano standard? Il lineare europeo? La chiusura veloce dei negozianti di scarpe? Lo stile di allaccio da voi usato dipende da una varietà di fattori, a partire dal fascino estetico fino all'efficienza della legatura.

Anche gli scienziati hanno bisogno di momenti di relax e di ricreazione, per ristorare la mente ed i gangli mentali sottoposti alla pressione dai calcoli e dallo studio innovativo spinto. Ecco come riesco a spiegare lo studio che non uno ma diversi ricercatori accademici internazionali hanno dedicato per sviscerare i misteri dell'allacciatura delle scarpe con i lacci con matematica precisione.

Avendo una doppia serie di sei punti (gli occhielli dove il laccio deve entrare per chiudere la scarpa ai piedi delle persone) ecco che il professore John Halton, informatico all’'Università della Nord Carolina ed il professore di topologia Burkard Polster alla Monash University di Victoria, in Australia, hanno calcolato quante possibilità diverse esistono di far passare un laccio nella serie di occhielli delle scarpe.

Sapete quante possibilità ci sono? Ben 43.200, dopo aver ridotto il numero di 2 mila miliardi complessivi, considerando equivalenti le soluzioni speculari "alto - basso" e "destra - sinistra" e tenendo conto anche dei seguenti fattori: le due estremità del laccio devono uscire dalla prima coppia di occhielli in alto; il risultato deve essere esteticamente valido, cioè i fili non devono formare un groviglio; il laccio non deve passare per tre occhielli consecutivi di una stessa falda, altrimenti quello centrale non contribuisce a tenere insieme le due falde.

Orbene, dopo questo studio altamente scientifico e di indiscutibile utilità pratica ora mi aspetto uguale spirito pionieristico anche per la scoperta e l'analisi di prossime nuove fonti di energia pulita e rinnovabile, di trattamento ecologico dei rifiuti e di tutela ambientale.

Marco

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/
04_Aprile/05/lacci_scarpe.shtml

http://www.fortunecity.com/emachines/e11/86/lace.html

http://www.sciencenews.org/articles/20021221/mathtrek.asp

http://news.nationalgeographic.com/news/2002/12/
1204_021204_Shoelaces_2.html

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FOR THE ENGLISH VERSION:

Tell me how you lace your shoes and I will tell you who you are.

One fundamental starting question: what kind of shoes lacing do you use? The american (or standard) zigzag? The European straight? The quick-action shoe store one? The lacing style you use depends on a variety of factors, ranging from aesthetic appeal to tying efficiency.

Also scientists need relaxing moments and recreation, to rest the mind and the mental ganglions submitted to pressure by calculations and by spur innovative study. This is how I manage to explain the study that not only one but different international academic researchers have dedicated to examine in depth the mysteries of the lacing of shoes with the laces with mathematical accuracy.

Having a double series of six points (the buttonholes where the lace have to enter to close the shoe around the foot of persons) arrives the professor John Halton, computer scientist at North Carolina University and the professor of topology Burkard Polster at Monash University in Victoria, Australia, calculated how many different possibilities they exist to drive a lace in the eyelet series of shoes.

Do you know how many possibilities are they? Really 43.200, after to reduce the number of 2 thousands billions whole, considering the specular equivalent solutions like us "high - low" and "right - left" and considering also of the following factors: the two extremes of the lace have to exit from the first couple of buttonholes at the top; the result should be estetically valid, it means the yarn must not make a muddle; the lace must not go by three consecutive buttonholes of the same tail otherwise the central one is not contributing to keep joined the two tails.

Well, after this highly scientific study and of indisputable practice benefit now I expect the same pioneeristic spirit also for the discover and the analysis of next new springs of clean and renewable energy, of ecological treatment of rubbish and environmental protection.

Marco

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/
04_Aprile/05/lacci_scarpe.shtml

http://www.fortunecity.com/emachines/e11/86/lace.html

http://www.sciencenews.org/articles/20021221/mathtrek.asp

http://news.nationalgeographic.com/news/2002/12/
1204_021204_Shoelaces_2.html


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